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ENERGIE POSITIVE

La prima Comunità delle Energie Rinnovabili in Sardegna è Borutta

25 Febbraio 2021
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Cominciamo oggi il nostro viaggio alla scoperta delle Comunità delle Energie Rinnovabili in Italia, raccontandovi le storie di quelle piccole realtà del territorio in cui si cerca di instaurare modelli e pratiche virtuose per rendere tutto il Comune autosufficiente dal punto di vista energetico.

Il primo paese di cui vogliamo raccontarvi si trova in Sardegna.

Siamo a Borutta, un piccolo borgo che conta 274 abitanti in provincia di Sassari e che a partire dallo scorso anno lavora per rendere l’energia elettrica gratis al 100%, attraverso l'istituzione di una Comunità delle Energie Rinnovabili e l'erogazione degli incentivi per il raggiungimento della classe energetica “A” in tutto il paese.

Borutta ha raggiunto un primato assoluto che lo posiziona primo Comune in tutta la Sardegna e tra le prime 12 Comunità attive o, comunque in partenza, in tutto il territorio nazionale per autosufficienza energetica al 100%. Il borgo aveva già raggiunto da tempo una buona autonomia di consumi pubblici di energia elettrica grazie ai numerosi impianti fotovoltaici sparsi negli edifici pubblici del centro abitato.  «Ora, con la realizzazione di ulteriori impianti fotovoltaici sarà possibile distribuire gratuitamente l’energia prodotta da fonti rinnovabili a tutti gli abitanti e alle attività del paese», ha detto il sindaco Silvano Arru.

Gli obiettivi della Comunità delle Energie Rinnovabili di Borutta 

Gli obiettivi da raggiungere, secondo questa lungimirante amministrazione comunale sono due: «In primis – ha spiegato Arru – verrà posto un freno allo spaventoso fenomeno dello spopolamento che potrebbe determinarne la scomparsa entro questo secolo e, poi, potrà essere invertito il trend demografico, favorendo non solo il “restare” ma anche l’arrivo di nuove famiglie. Come amministrazione riteniamo che rendere tutte le case del paese autosufficienti energeticamente, in modo gratuito, possa rendere molto appetibile per le famiglie l’idea di “restare” nel borgo natio e alle famiglie “di fuori” trasferirsi nelle molte case vuote. Ciò segna un decisivo passo in avanti verso uno scenario energetico basato sul consumo di energia a chilometro zero e lo sviluppo di reti intelligenti o smartgrid». In secondo luogo, sarà raggiunto l'obiettivo di eliminare completamente i combustibili fossili e utilizzare soltanto l’energia elettrica a fonti rinnovabili per il riscaldamento, l'aria condizionata fredda, la produzione d’acqua calda e la cottura dei cibi. E questi consumi saranno a costo zero».

Inoltre, i cittadini riceveranno gli incentivi previsti dalle misure relative alle Comunità dell'Energia Rinnovabile. «Siamo davvero felici per questo risultato e crediamo che Borutta possa rappresentare un modello replicabile in tante realtà sarde» ha concluso Arru.

Vi abbiamo raccontato la storia di questo piccolo paesino perchè ciò che funziona in una realtà ridotta può essere un ottimo test per scalare modelli analoghi in realtà più ampie: immaginate, anche nelle grandi città, la rivoluzione di Comunità delle Energie Rinnovabili di quartiere in cui tante famiglie in abitazioni diverse si associano per autoconsumare e scambiarsi l'energia che producono.

Un tempo sarebbe stato utopico, oggi è un'evoluzione molto meno lontana di quello che sembra. 

 

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