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ENERGIE POSITIVE

Alle Hawaii le rinnovabili “cooperano” con i pastori: 100% energia pulita entro il 2045

22 Maggio 2020
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Alle Hawaii si punta sulla piena sostenibilità attraverso lo sviluppo, sempre più importante, di un parco solare che produce energia con accumulo per tutta la popolazione indigena.

A Kauai, una delle meravigliose isole situata al nord-ovest dell’arcipelago delle Hawaii, l'obiettivo è il “carbon free” (emissioni zero) entro il 2045.
Le incantevoli distese hawaiane ospitano già da alcuni anni un parco solare con accumulo in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di tutti gli abitanti.

Il parco di fotovoltaici di Kauai è gestito dalla ONG Kauai Island Utility Cooperative (KIUC) ed è considerato uno dei più importanti progetti di fotovoltaici al mondo: l'impianto, costituito da più di 77.000 pannelli solari, ha una potenza pari a 28 MW e rende disponibile l'energia prodotta 24 ore al giorno grazie ad un sistema di accumulo da 20 MW agli ioni di litio.
L’ambizioso programma che ha trovato ampia accoglienza da tutta la popolazione ha l’obiettivo di rendere l’isola 100% rinnovabile entro il 2045

Una missione molto importante e necessaria: ad oggi risulta, infatti, più sconveniente importare l’energia elettrica prodotta da fonti fossili rispetto che produrla sull’isola tramite fonti rinnovabili.

Alla completa realizzazione del progetto l’energia solare prodotta soddisferà a pieno il fabbisogno di elettricità dell’isola (ad oggi soddisfa già circa il 50% del fabbisogno serale di elettricità) al costo competitivo di 11 centesimi di Dollaro per kWh.

Un progetto completamente vantaggioso, per governo, cittadini e ambiente. Nessuno escluso.

Kauai è un’isola che fa parte del governo USA e nonostante il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sia un dichiarato negazionista del clima, il governatore delle Hawaii David Ige è, invece, molto predisposto a sviluppare le rinnovabili.
Egli intende portare avanti quanto più velocemente l’obiettivo “emissioni zero” entro il 2045 ed offrire a tutti i cittadini hawaiani un ambiente più pulito ed un più ampio accesso all’energia elettrica.
Un modo tra i più virtuosi di andare a colmare, in parte, il gap economico e sociale che allontana gli stati meno sviluppati da quelli più competitivi.

Il progetto del parco avviato già in parte qualche anno fa, prevede l’installazione dei pannelli sulle verdi colline dell’isola hawaiana: al contrario di come generalmente avviene, il progetto è sostenuto dagli agricoltori e dai pastori locali.
Lo spazio è ridotto e le risorse sempre troppo limitate, generalmente vi è una serrata competizione tra soggetti per l’occupazione del territorio.

In questo caso, però, sembra esserci un accordo che avvantaggia entrambi: i pastori lasciano spazio all’installazione dei fotovoltaici nelle distese dell’isola, favoriranno lo sviluppo di un più avanzato sistema che offre maggiore accesso all’elettricità e un risparmio economico, più posti di lavoro e meno impatto ambientale e in cambio avranno comunque la possibilità di far pascolare le proprie pecore all’ombra dei pannelli fotovoltaici. 

 

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