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Nuova tassa extra profitti fotovoltaico per impianti sopra i 20 kW: ecco cosa sappiamo

17 Febbraio 2022
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Il Caro Bollette è ormai realtà e per contrastarlo il Governo ha disposto delle misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica all'interno del Decreto Sostegni Ter, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 gennaio.

Tali misure, che per semplificazione sono state definite come "Tassa Extra Profitti", coinvolgono direttamente anche alcuni proprietari di impianto fotovoltaico, nello specifico i proprietari di impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 20 kW.

Vediamo insieme di cosa si tratta.

Tassa extra profitti: cos'è

La tassa extra profitti è un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell'energia che dovrebbe essere operato direttamente dal GSE sull'energia immessa in rete. Per farlo, il GSE calcola la differenza tra due valori: un prezzo di riferimento medio riferito ai dati storici e un prezzo zonale orario di mercato dell'energia elettrica. Qualora la differenza sia positiva, il GSE eroga il relativo importo al produttore. Nel caso in cui la predetta differenza risulti negativa (e quindi se si verifica un extra profitto), il GSE conguaglia o provvede a richiedere al produttore l'importo corrispondente.

Tassa extra profitti: quali impianti sono coinvolti

La Tassa extra profitti viene applicata sull'energia elettrica immessa in rete da impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20 kW che beneficiano di premi fissi derivanti dallo schema incentivante del Conto Energia, non dipendenti dai prezzi di mercato, nonché sull'energia elettrica immessa da impianti di potenza superiore a 20 kW alimentati da fonte solare, idroelettrica, geotermoelettrica ed eolica che non accedono a meccanismi di incentivazione.

Tassa extra profitti: in che periodo sarà applicata

Il meccanismo di compensazione a due vie della tassa extra profitti, secondo il decreto, sarà applicato a decorrere dalla data del 1° febbraio 2022 e fino alla data del 31 dicembre 2022.

La norma è stata accolta già di per sé come controversa dall'opinione pubblica, perché penalizza proprio i produttori di energia rinnovabile in prima linea nella transizione energetica al centro della strategia dell’Italia e dell’Europa.

C'è tempo però fino alla fine di marzo perché il decreto venga convertito in legge e si conoscano tutti i dettagli. 

Attendiamo nuovi sviluppi: per ora sappiamo chi ha un impianto di potenza non superiore ai 20kW può tirare un sospiro di sollievo e ricordare inoltre che, come abbiamo scritto in questo articolo, il Caro Bollette non sarà comunque un problema per chi scambia energia con la rete!

 

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