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VIVERE SMART

Al via la sperimentazione della micro mobilità elettrica!

28 Agosto 2019
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Quali sono i mezzi consentiti e le regole per la micro mobilità elettrica su strada?

Da qualche anno vediamo circolare per le città piccoli mezzi elettrici dotati di 1 o 2 ruote utilizzati dai cittadini per i brevi spostamenti.
Si tratta della cosiddetta microcircolazione personale su strada o micro mobilità urbana

Vista l’alta diffusione di questi dispositivi e le differenti tipologie presenti sul mercato, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit) lo scorso 4 Giugno 2019, ha emanato un Decreto ministeriale che prevede una sperimentazione sulla micro mobilità elettrica: la nuova disposizione individua le varietà di mezzi ammessi, le caratteristiche e le regole per la circolazione su strada.

Di fatto si tratta di una regolamentazione avviata in via sperimentale per consentire la circolazione sulle nostre città di mezzi fino ad ora non previsti dal Codice della strada.
Prima di tutto il Ministero ha inquadrato gli aspetti tecnici dei modelli ammessi: questi devono rispettare le caratteristiche indicate dal decreto ed essere dotati di marchio CE previsto dalla direttiva 2066/42/CE.

Di seguito riportiamo le tipologie conformi alla circolazione:
 

OVERBOARD 

MONOWHEEL

SEGWAY

MONOPATTINI

 

In quali comuni avremo la micro mobilità elettrica su strada?

Ogni comune che intende attuarla dovrà farne richiesta entro un anno dall’entrata in vigore del regolamento del Mit e da quel momento la sperimentazione avrà durata minima di un anno e massima di due anni.

La circolazione effettiva sarà poi consentita previa delibera comunale che ne definisce aree e regole di circolazione.

Nello specifico ciascun comune dovrà definire quali modelli potranno circolare in ambito urbano, su aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili e dovrà installare lungo le strade o zone dedicate la segnaletica specifica sia verticale che orizzontale oltre che individuare aree di parcheggio specifiche.

Dovrà infine avviare una campagna di informazione della sperimentazione in atto in vari punti della città: centro abitato, porti, aeroporti, stazioni ferroviarie ed autostazioni.

 

Ma che velocità raggiungono questi mezzi?

Il Decreto introduce inoltre regole diverse a seconda del mezzo, ad esempio:

  • Monowheel e gli Hoverboard, sono ammessi solo nelle aree pedonali e a velocità inferiori a 6 km/h.
     
  • Segway e Monopattini sono anch’essi ammessi nelle aree pedonali e a velocità inferiori a 6 km/h, ma anche su percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e zone 30 e strade con limite di velocità di 30 km/h, a velocità non superiore a 20 km/h. 

La velocità raggiunta dai mezzi è in realtà superiore, ma è stata regolamentata (a nostro parere giustamente) per garantire maggiore sicurezza per i pedoni.

 

Patente necessaria e orari di utilizzo

I nuovi dispositivi elettrici possono essere condotti esclusivamente da maggiorenni o minorenni con patente CAT AM.
Sottolineiamo anche che non è consentito trasportare passeggeri e trainare oggetti.

Tutti i mezzi possono essere utilizzati di giorno ovvero quando le condizioni di luce sono buone, mentre in condizioni di scarsa luminosità devono essere dotati di luci o, in caso contrario, accompagnati a mano.

Il legislatore all’articolo 6 del Decreto inserisce molte importanti prescrizioni di utilizzo a tutela della sicurezza pedonale.
 

Città europee che hanno avviato la mobilità elettrica. Quali riscontri?

Numerose città europee hanno consentito la circolazione di veicoli che rientrano nella categoria della microcircolazione elettrica ad impatto zero.

Se per un verso questi mezzi di trasporto portano diversi vantaggi ambientali legati alla riduzione della produzione di Co2, d’altro canto possono creare scompiglio per la mancata diffusione di regole d’utilizzo e guida.

Parigi e Berlino sono un esempio di grandi città in cui la micro mobilità elettrica urbana è realtà da almeno un anno e ha subito portato i sindaci a correre ai ripari dal punto di vista della regolamentazione a causa di alcuni gravi incidenti provocati da veicoli elettrici leggeri.

I monopattini a batteria circolanti nella capitale francese sono circa 20.000 e potrebbero raddoppiare entro la fine di quest’anno!
La sindaca denuncia la mancanza di regole severe e specifiche per questi mezzi e definisce la situazione attuale da “anarchia dei monopattini”.

Nella città di Barcellona invece questi mezzi sono stati dichiarati addirittura fuori legge mentre a Madrid potrebbero essere poste limitazioni, al momento già presenti in altre zone d’Europa (ad esempio in Svizzera).

Da un’analisi condotta per identificare le cause degli incidenti è risultato che il 65% del totale è causato da utenti alle prime armi.
Per tale motivo a Berlino, che dallo scorso giugno ha previsto la presenza nelle strade della città di 10.000 veicoli elettrici leggeri, ha messo a disposizione per i cittadini un corso tutorial introduttivo.

I nuovi veicoli sono un’opportunità per una nuova mobilità urbana sostenibile che consente di poter percorrere brevi tratti in maniera agevole, di ridurre l’inquinamento prodotto dai veicoli a motore e di risparmiare tempo (evitando ad esempio di perderlo nella sempre avventurosa ricerca di un parcheggio).

Attualmente ci sono numerose aree urbane ad alta densità di popolazione e con un alto livello di inquinamento causato dai mezzi di trasporto.
La concentrazione delle polveri è spesso alta e fuori dalle soglie di tolleranza e per questo è necessario adottare sistemi che ne riducano i livelli e che consentano quindi ai cittadini di muoversi secondo i propri bisogni ed in totale sicurezza.

La microcircolazione elettrica è un sistema di mobilità e trasporto sostenibile che ci aiuta in tal senso e per questa ragione non si ritiene molto sensato proibire l’utilizzo dei nuovi dispositivi poichè non sono state adottate regole di utilizzo adeguate.

E’ evidente che l’introduzione di nuovi mezzi di trasporto richiede necessariamente nuove regole per tutelare i pedoni e garantire una convivenza civile nelle nostre aree pedonali.

In questo senso la scelta fatta dal Legislatore di consentire l’utilizzo di questi mezzi solo ai possessori di patente ci sembra il minimo ed estremamente ragionevole.
Il suddetto articolo 6 del Decreto identifica una serie di condotte pericolose assolutamente da evitare e importanti regole di sicurezza da rispettare.
Speriamo adesso che i Comuni decidano di partecipare alla sperimentazione il prima possibile e si impegnino nel far rispettare le regole in modo rigoroso.

In questo modo potremo usufruire di tutto il bello offerto da questo nuovo sistema di mobilità evitando eventuali imbarazzanti (e dal punto di vista ambientale dannosi) dietrofront.

 

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